Moebius Concept Restaurant

Osteria gastronomica, cocktail bar, negozio di vinili e spazio per musica dal vivo: Studio Q-Bic firma Moebius, nuovo concept restaurant che unisce design e alta cucina

di Antonia Zanardini

foto di Nathalie Krag

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Entrando si viene subito colpiti dalla presenza di una gigantesca “libreria dei liquori”, dal grande cubo in vetro sospeso a quattro metri da terra e, non ultimo, da un imponente ulivo secolare: nel contesto post industriale di un ex magazzino di tessuti, a pochi passi dalla stazione centrale di Milano, è nato Moebius, camaleontico e cangiante concept restaurant in grado di cambiare pelle a seconda dell’orario della giornata e della prospettiva.


Progettato dallo Studio Q-bic, diretto dai fratelli Luca e Marco Baldini, Moebius è al tempo stesso Osteria Gastronomica, Tapa Bistrot, cocktail bar, negozio di vinili e spazio per la musica dal vivo. Ma anche luogo dove sostare per leggere, studiare, ascoltare musica. Situato nel dedalo di strade tra via Vittor Pisani e corso Buenos Aires, il locale dichiaratamente si ispira al nome d’arte del fumettista francese Jean Giraud, capace di ridisegnare il mondo con la sua matita e con un pizzico di creatività e sognante follia. Un’inclinazione che si ritrova nella cucina dello chef Enrico Croatti, due stelle Michelin, che con la famiglia Querci ha dato vita a questo spazio poliedrico, ricco di atmosfere diverse.

A partire dal Tapa Bistrot e Cocktail bar al piano terra fino alla spettacolare piattaforma sospesa che ospita l’Osteria Gastronomica, il vero regno dello chef dove si può gustare una cucina sperimentale e d’avanguardia.

E a collegare le due anime del locale, in costante dialogo tra antico e moderno, un ulivo andaluso di 700 anni, inserito in una spettacolare teca di vetro. Il palco per i concerti, invece, è ospitato da un’avveniristica galleria di metallo, che si apre da un lato sulla sala e dall’altro sulla serra-veranda esterna, con tavolini e divanetti disposti a creare un’atmosfera più intima e raccolta.

L’interior è un riuscito mix di materiali industriali come il ferro e il cemento, oggetti vintage ed elementi architettonici contemporanei che arricchiscono uno spazio dalle dimensioni importanti, fatto di pareti in mattoni e di ampie vetrate, con un soffitto alto fino a 12 metri e una superficie di oltre 700 metri quadrati.

Abbiamo cercato di conservare il fascino industriale del posto, la sfida principale – dichiarano Luca e Marco Baldini – stava nel riempire in modo equilibrato uno spazio così grande e vuoto, creando ambienti intimi e riservati. L’elemento più importante e impegnativo è senza dubbio la piattaforma sospesa al centro della sala, avvolta da pareti in vetro appare come un acquario di 60 metri quadrati sospeso nel vuoto. Inoltre abbiamo cercato di creare un ambiente contemporaneo, architettonicamente pulito e rigoroso che dialogasse con un arredamento più caldo e romantico, un’atmosfera che facesse sentire il cliente a proprio agio, invitandolo a restare in qualsiasi momento del giorno”.

D’altronde è proprio questa la cifra stilistica di studio Q-bic, che trova le sue radici nel mondo della moda, specializzato in allestimenti caratterizzati da un’estetica di impatto che, in seguito, contraddistingue anche i loro progetti per il residenziale e la ristorazione. Spogliati del superfluo, i luoghi progettati dai fratelli Baldini ritrovano anima e identità, ripopolati da un caldo mix di elementi di design e industriali, di vintage e contemporaneità. È il caso di Ditta Artigianale, linea di caffetterie dedicate al coffee specialty e alla mixology d’autore, così come de La Ménagère, concept restaurant fiorentino, precursore di una tendenza che affianca un’offerta culinaria a cocktail bar, store di articoli per la casa e negozio di fiori. Una formula che è stata poi rivista e aggiornata per Florence Out Of Ordinary, insegna che raccoglie ristorante, bistrot, cocktail bar, caffetteria, hairstylist, negozio di vinili e store di abbigliamento e oggettistica, al piano terra del nuovo The Student Hotel a Firenze. Il concetto si evolve, in scala più ampia, nel progetto Manifattura Tabacchi, imponente operazione di rigenerazione urbana che porta nuove attività e linfa vitale in un ex luogo industriale. Materiali naturali come ferro e legno, muri grezzi che diventano texture e quinte scenografiche per pezzi vintage e di design in grado di costruire ambienti raccolti in spazi di ampio respiro: sono gli ingredienti di uno stile molto italiano, che scava nella tradizione per tracciare una nuova via verso il futuro.