What’s in a lamp? 

Scova animali nelle silhouette delle lampade Foscarini. La creatività di Federico Babina per “What’s in a lamp?”, la social strategy di Foscarini che trasforma l’account Instagram @foscarinilamps in una galleria d’arte virtuale

di Claudia Foresti

Previous Next

Con la serie Lux Like, quarto capitolo del progetto What’s in a lamp? che invita diversi artisti ad interpretare le collezioni Foscarini, l’architetto e illustratore Federico Babina si è divertito a cercare e riconoscere animali nelle forme di alcune delle lampade. Come in una pareidolia, le ha ridotte a forme elementari cerchi, rettangoli, triangoli e linee e le ha trasformate in buffi animali dotati di una speciale espressività.

“La mia idea è quella di trasformare la percezione dell’oggetto di design“, ha spiegato Babina. “La nostra mente è capace di raccogliere registrare e archiviare milioni d’immagini. Una cosa che sempre mi interessa è l’associazione che siamo in grado di fare tra queste immagini. Ho cercato di non inviare al cervello la informazione razionale ma lasciarlo libero di cercare un’associazione istintiva“. Un esercizio di fantasia semplice ed efficace che sviluppa un ‘pensiero elastico‘: non si vede una lampada e si interpreta come tale, ma si scorge l’elefante che la racchiude.

Sempre alla ricerca di soluzioni speciali e distintive, non solo nell’ambito del prodotto, ma anche nel modo di raccontarsi, Foscarini ripensa le convenzioni comunicative nei social media, trasformando l’account Instagram @foscarinilamps in un luogo virtuale che dà voce a esponenti noti o emergenti del mondo delle arti visive, con l’obiettivo di regalare bellezza, divertimento, stupore. What’s in a lamp? è un progetto caleidoscopico in cui artisti e content creator internazionali di diversa estrazione – dall’arte digitale alla fotografia, dall’illustrazione alla motion art – sono invitati a lasciarsi ispirare e giocare con le forme, i colori e gli stili delle lampade Foscarini. 

Instagram diventa così il palcoscenico per uno storytelling evoluto, fatto di immagini, animazioni e video, che prende forma in una sorta di galleria d’arte contemporanea. Ha aperto la scena il poliedrico illustratore e tatuatore Luca Font con una serie inedita di illustrazioni di ispirazione modernista dai tratti geometrici e vivaci. A seguirlo sono stati Noma BarOscar Pettersson e, appunto Federico Babina. La prossima sarà Alessandra Bruni e poi ancora altri artisti.

Visioni inconsuete sul tema della luce. Voci, stili e interpretazioni personali per raccontare pensieri ed emozioni suscitate dalle lampade Foscarini, per sottolinearne le forme, l’idea alla base del concept o l’effetto che producono in uno spazio.