Bellezza imperfetta

È la filosofia orientale del wabi sabi a ispirare il Padiglione Guayacan in Messico, un vivaio progettato a Puerto Escondido dallo studio Ambrosi I Etchegaray. Un punto di congiunzione fra uomo e natura

di Roberto Negri

foto di Jaime Navarro, Sergio López

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A volte un’architettura nasce con l’ambizione di lasciare la sua impronta nello spazio. Altre volte di quello stesso spazio è solo un elemento che lo scorrere del tempo assimila e trasforma, creando un’armonia spontanea fra natura e costruito. Da questa ricomposizione di opposti nasce il progetto di Ambrosi I Etchegaray per il Padiglione Guayacan in Messico, un vivaio per la preservazione e la riproduzione dell’albero di Guayacan voluto da Fundación Casa Wabi, un’organizzazione no-profit creata nel 2014 a Puerto Escondido dall’artista messicano Bosco Sodi per promuovere la conservazione e il dialogo con la cultura locale.

Ispirata al concetto giapponese del wabi sabi, basato sull’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione delle cose, la fondazione ha trovato casa in uno spazio progettato da Tadao Ando combinando minimalismo brutalista ed elementi naturali, un tema che ha permeato anche gli spazi sorti nel tempo attorno a Casa Wabi. Fra questi il Padiglione Guayacan, un intervento in cui la funzione dell’architettura è quella di creare una relazione profonda con la natura attraverso un percorso costruito per esaltare la percezione dei suoi elementi.

Collocate nel terreno fino a quasi scomparire progressivamente alla vista, le strutture del vivaio sono realizzate in cemento: una soluzione minimalista, di grezza matericità, che si integra nel paesaggio cambiando aspetto e colore con lo scorrere del tempo.

All’ingresso, uno spazio ombreggiato creato da una grande vasca di raccolta dell’acqua accoglie i visitatori e offre riparo per il personale del vivaio. Da qui ha inizio un percorso che conduce nel cuore stesso della terra, sotto il livello del suolo, fino a percepire la temperatura, l’umidità dell’ambiente, il flusso del vento attraverso le vasche di coltivazione del Guayacan e il loro rapporto con gli elementi.

Una bellezza imperfetta, elegante nella sua essenzialità, che rappresenta simbolicamente i valori e l’approccio etico di Casa Wabi, fatto di cura dell’ambiente e del suo retaggio. Un’architettura contemporanea che è anche un punto d’incontro e connessione profonda fra uomo e natura.