Una poltrona per due

La Vanity Fair XC di Poltrona Frau e Fornasetti, un raro esempio di collaborazione tra marchi storici per moltiplicare le suggestioni attraverso un incontro di (vere) icone

di Paolo Casicci

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Nei luoghi comuni e nelle frasi fatte, i giganti sono quasi sempre in lotta tra loro. Parliamo di scontro tra titani e, in effetti, la versione agonistica della vita sembra la metafora perfetta per il design italiano, terreno esclusivo per antonomasia dove un’eccellenza esclude l’altra e le poltrone non possono mai essere per due. Per questo, brilla come un’eccezione l’incontro recente scolpito proprio in una poltrona da due ambasciatori della bellezza italiana: Poltrona Frau con la sua Vanity Fair da un lato e, dall’altro, Fornasetti, che ha impresso il sole e le nuvole alla maniera di Piero sul tessuto e sulla pelle del modello originario disegnato da Renzo Frau, in produzione dal 1930 e icona assoluta (sì, in questo caso possiamo dirlo) del design mondiale.

Ma facciamo un passo indietro. È il 1930, quando, negli stabilimenti di Poltrona Frau a Tolentino, inizia la produzione di quello che a lungo sarebbe stato chiamato “modello 904“, per prendere il nome di Vanity Fair nel 1984. Realizzata sulla base dei disegni lasciati dal fondatore dell’azienda e progettista Renzo, morto quattro anni prima, alla moglie Savina Pisati, la poltrona diventa presto un successo internazionale per le sue linee mai viste prima e per la qualità della manifattura. Le forme arrotondate ispirate all’Art Déco, i braccioli modellati artigianalmente, la fila di chiodini ricoperti in pelle e ribattuti a mano sul retro e sui lati, la struttura solida in massello e l’altissima qualità della pelle Frau definiscono ancora adesso un arredo che racconta una storia lunga quasi un secolo, fatta di passione e gusto per quel fattobene destinato a diventare la cifra del made in Italy nel mondo. 

In quegli stessi anni, Piero Fornasetti da Milano ha già deciso di scartare lungo la strada che il padre imprenditore aveva in mente per lui: s’iscrive all’Accademia di Brera e due anni dopo ne viene espulso per insubordinazione, rivelando quel carattere determinato che poi riverserà con ostinazione ipnotica nel design. Quasi un secolo dopo, queste due storie speciali s’incontrano nella Vanity Fair XC lanciata a febbraio in un’edizione limitata di cinquanta pezzi dove il Sole e la Luna di Fornasetti escono da un turbinio di nuvole e s’imprimono sulle forme disegnate da Renzo moltiplicando all’infinito le suggestioni firmate da due maestri. “Fin da bambino mi dicevano che avevo la testa tra le nuvole” racconta Barnaba Fornasetti, figlio di Piero e direttore artistico dell’azienda. ”Così ho replicato le nuvole da una vecchia stampa nella mia camera da letto e le ho usate come carta da parati e come decorazione su vari oggetti. Il sole, con il suo volto e i suoi raggi stilizzati, è uno dei temi che mio padre interpretava in maniera quasi ossessiva, tanto da diventare un’icona di Fornasetti. Quando mi sono seduto sulla Vanity Fair, mi sono sentito come su una nuvola e ho iniziato a sognare a occhi aperti. Poi, come per magia, ho incontrato Poltrona Frau e sono rimasto affascinato da questa azienda che riesce a coniugare l’artigianalità con la tecnologia più avanzata. È stata l’occasione per rivivere la mia giovinezza e tornare tra le nuvole, ennesimo esempio di ‘pratica follia’’”. 

Poltrona Frau, dal canto suo, ha riversato per la prima volta in questo esperimento speciale una tecnica simile alla serigrafia e ispirata a quella usata nella moda per la creazione di accessori in pelle. Il modello di Vanity trasportato da Fornasetti in un immaginario onirico è la rivisitazione del modello originario firmata nel 2020 da Roberto Lazzeroni per i novant’anni della poltrona: modello ancora più comodo e accogliente, ridefinito con nuove dimensioni leggermente più ampie di quelle del 1930. “Poltrona Frau sta espandendo i suoi orizzonti nel campo del lifestyle. In quest’ottica non c’è collaborazione più adatta di quella con Fornasetti, soprattutto per il lancio della nostra Imagine Collection 2024. Sono due fra i marchi italiani più riconoscibili ancora in attività“ dice Nicola Coropulis, ceo di Poltrona Frau. Una poltrona per due, insomma, un film possibile anche per il design italiano.