A Room with a View

Stile eclettico e colori calibrati caratterizzano il restyling di un appartamento milanese in cui lo studio Icona Architetti Associati sovverte l’ordine logico degli spazi per realizzare una sorta di promenade al chiuso

di Cecilia Moltani

foto di Monica Spezia/Living Inside

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Invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. La regola aurea della matematica viene applicata a un’operazione di refitting contemporaneo: invertire la normale successione degli ambienti domestici non cancella quella sensazione di comfort warm and cozy che solo il sentirsi a casa sa sprigionare. Così come offrire nuova dignità a quelle parti connettive spesso trascurate nell’immaginario abitativo: i corridoi. Concepiti come non-luoghi di transizione in cui sostare il meno possibile, diventano invece il centro propulsivo di questo ‘appartamento-promenade’ nel cuore di Milano, la cui importanza viene rivendicata dal francesismo del nome, un richiamo all’atto – lento, meditativo, errabondo – del passeggiare.

Situata al primo piano di un edificio degli Anni 30, la residenza ha subito un intervento di restyling conservativo tra il 2016 e il 2020 per mano dello studio Icona Architetti Associati. Gli interni, che attraversano in lunghezza l’intero volume della struttura, presentano l’ingresso affacciato sulla corte interna e la sala principale su fronte strada, snodandosi lungo queste due estremità in una serie di locali scomposti e frazionati da spigolosità e anguste strettoie.

La logica suggeriva ai progettisti di posizionare il living in prossimità dell’entrata, sacrificando così la stanza con la vista più suggestiva. Affidandosi invece a una sorta di ribaltamento copernicano della prospettiva, gli architetti hanno sovvertito la distribuzione spaziale, posizionando nella parte adiacente all’accesso le camere da letto e dislocando la zona giorno con cucina e salotto verso la facciata principale. A riequilibrare così il senso dell’abitare.

Ma come sfruttare il lunghissimo corridoio di collegamento tra i due nuovi ecosistemi, senza ridurlo a un mero camminatoio? Percepito come un ingombro o uno spreco di spazio più che come una funzione, quest’ultimo è stato ripensato nella veste di una ‘camera lineare’ da attraversare come una piacevole promenade all’aria aperta. Lungo il suo percorso si susseguono infatti le funzionalità che normalmente allestirebbero una stanza comune: panca, mensola, libreria, armadio, consolle con specchio, fino ad arrivare a uno studiolo racchiuso da pareti divisorie vetrate, che inondano gli interni con un afflusso continuo di luce naturale. Un arco delimita la chiusura della camera lineare e l’ingresso in un nuovo territorio, quello del living e del dining.

Qui, il pavimento in rovere a spina italiana viene ripreso dalla boiserie cannettata della zona cucina, la quale arrotonda gli angoli dei mobili ammorbidendone l’austerità e risalta la tonalità celeste di cui sono impregnati, spezzando il candore delle pareti. Queste ultime, infatti, alternano il bianco a sprazzi di colore calibrati – come il magenta vitaminico della sala da bagno – per un equilibrio cromatico che inspira quello interiore. Tra i complementi spiccano vasellame e opere d’arte di ispirazione nipponica, in piacevole contrasto con piccole statue e busti neoclassici che rimandano alla ricerca metafisica di De Chirico.