Locus Amoenus

Sulle colline liguri, una vecchia casa colonica si fa giardino e dialoga con l’outdoor. Complice una grande veranda - geometrica e colorata - inglobata nel verde e affacciata su un rustico salottino en plein air

testo e styling Deborah Piana Agostinetti e Marta Basalto. Adattamento Claudia Foresti

foto di Helenio Barbetta/Living Inside

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Spingendosi nell’entroterra collinare che incornicia l’insenatura sinuosa ma aspra del Golfo dei Poeti si apre uno scenario più morbido e bucolico, su cui è adagiata casa Giaroli-Mustaccioli, un locus amoenus, un ‘rifugio per l’anima’ che riporta a un concetto di vita lenta, in cui il tempo è dilatato.

Posizionata tra La Spezia e Sarzana e lambita da una debordante vegetazione, una vecchia dimora colonica è stata rinnovata dall’interior designer Giuliano Giaroli che, insieme alla madre architetto Francesca Mustaccioli, l’ha ampliata annettendo al piano terra – la parte più antica dotata di cucina, living e zona notte – un livello superiore che ospita un luminoso studiolo: un corpo aggiunto durante i lavori di ristrutturazione che riprende le caratteristiche della costruzione originaria reinterpretandole in chiave moderna. 

Le geometrie compositive essenziali e leggere e i colori netti e pieni rimandano agli Anni 50 del Cabanon e della Unitè d’Habitation di Le Corbusier: gli eleganti abbinamenti cromatici, in cui è il rosso a guidare il gioco, esaltano, senza mai sopraffarla, la vegetazione circostante. L’effetto è quello di un’architettura minima, non invasiva ma inglobata nel verde con cui è in costante dialogo.

La simbiosi tra interno ed esterno è data dagli ampi infissi e da un soffitto a vetri da cui filtra copiosa la luce naturale, ma soprattutto dalla veranda, uno spazio interstiziale e conviviale da cui si accede a un salottino en plein air allestito con arredi in legno d’abete grezzo e con una cucina, tutto ideato e realizzato su progetto. A ornare – e proteggere – lo spazio all’aperto un pergolato ricoperto di piante rampicanti. In fondo al giardino, verso il bosco, si intravede la piscina.

La casa vanta numerosi pezzi d’arredo ‘senza nome’, dunque unici. “Alcuni sono elementi di recupero provenienti da mercatini dell’usato, mentre altri sono stati disegnati ad hoc da noi e prodotti artigianalmente”, spiega Giuliano Giaroli. Come il tavolo in legno nella veranda con il piano verniciato a quadri colorati, che, attorniato da sei Panton Chair Vitra nere, è illuminato dalla lampada in bambù e carta di riso Hana II di Ingo Maurer che fluttua sospesa tra otto globi di luce.

A caratterizzare tutti gli ambienti una sofisticata mescolanza di oggetti anonimi, arredi fatti a mano su misura e pezzi intramontabili di design contemporaneo, come la poltrona con pouf della Serie Up rossa, disegnata da Gaetano Pesce nel 1969 per B&B Italia, che campeggia nello studiolo. 

La sensazione è quella di trovarsi in un luogo in cui il fuori entra dentro e il dentro esce fuori; un posto speciale abitato da chi il tailor made non lo commissiona a terzi ma lo sa pensare, disegnare e produrre. Nella dimora Giaroli-Mustaccioli l’architettura si fa giardino e il giardino si fa bosco, creando una sorta di magica ciclicità in cui indugiare, apparentemente lontani da tutto, in realtà vicinissimi a una Liguria brulicante a picco sul mare e a una Toscana vivace e densa.