La luce di Roma

Tonalità brunite e una grana che pare analogica. Le fotografie di strada di Giulia Pietroletti catturano istanti di vita, figure di passaggio e una città - quella eterna - con il suo intricato crogiuolo di bar, palazzi e monumenti storici

di Cecilia Moltani

foto di Giulia Pietroletti

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Negli scatti di Giulia Pietroletti emerge – in contrasto – la luce di Roma, sua città natale, scomposta in molteplici rifrazioni che infiammano gli spazi e disegnano i profili scultorei delle architetture. Classe 1996, con una laurea in Storia dell’arte e un diploma di specializzazione in Beni storico-artistici, Giulia inizia a coltivare la sua passione per la fotografia durante i suoi viaggi per poi declinarla in ogni aspetto della vita quotidiana, a partire da quella di strada.

Vicoli, case, palazzi signorili, resti archeologici, ma anche bar e negozi si stagliano muti e solenni davanti a lei, crogiolandosi nella luce vivida e cangiante del mezzogiorno o in quella dorata e soffusa del crepuscolo, quando l’ombra si allunga sfumando i contorni degli edifici.

Quella ritratta non è una luce accecante, pare una patina calda e morbida, che bagna le superfici con gentilezza, emanando bagliori bruniti, quasi sabbiosi, da cui le figure affiorano come ombre, a volte nette, altre fuori fuoco. Nelle sue immagini, Giulia immortala più volte lo stesso luogo osservando come l’architettura non rimanga immutata nel tempo, ma cambi volto se illuminata in differenti momenti della giornata, suscitando contrasti visivi che provocano vibrazioni d’animo sempre nuove e sorprendenti.