Il cottage solitario

Un rifugio di pescatori diventa una moderna guesthouse. Sulle spiagge danesi lo studio Hahn Lavsen, in collaborazione con Vipp, mescola il minimalismo scandinavo con l’architettura vernacolare

di Cecilia Moltani

foto courtesy Vipp

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Le dune selvagge del parco nazionale Thy, in Danimarca, punteggiate da storici cottage di pescatori, ospitano quelle che i surfisti locali chiamano affettuosamente “Cold Hawaii”, un paradiso per chi ricerca il brivido delle onde del Mare del Nord. Qui, adagiato umilmente sulla bellezza cruda del paesaggio, affiora un rudere solitario che gli architetti di Hahn Lavsen, in collaborazione con Vipp, hanno reinventato e trasformato in un rifugio moderno. Se da lontano l’edificio ricorda la classica casetta di pescatori, infatti, dentro è popolato da pezzi di design contemporaneo.

Cemento aerato, legno, acciaio inox, vetro e mattoni sono i pochi – ma calibrati – elementi impiegati dai progettisti per creare un dialogo tra il minimalismo scandinavo e l’architettura vernacolare tradizionale. Con soli cinque materiali, gli architetti hanno modellato un’esperienza semplice e onesta, in linea con l’asprezza del genius loci. Le pareti bianche grezze, il tetto in abete di Douglas non trattato – resistente al vento, alla salsedine e all’elevato rischio di corrosione – e il soffitto in legno trattato con olio di lino naturale sono un chiaro riferimento agli elementi brulli e indomiti del paesaggio.

Le porte delle vecchie stalle in rovere riecheggiano il passato agricolo della zona, mentre pareti in vetro posizionate strategicamente permettono alla fioca luce del nord di inondare gli spazi. Pavimenti in mattoni a vista posati nella sabbia invece che nella classica malta aprono la strada a un brutalismo raffinato e a un’esperienza spaziale inaspettata, evocata dalle lunghe distese di spiaggia che fanno capolino attraverso le finestre.

In contrasto con la ruvidità dell’esterno, gli interni – frutto della mano dell’interior designer Julie Cloos Mølsgaard – sono costellati da arredi realizzati su misura firmati Vipp mescolati a pezzi provenienti da vicini negozi di artigianato, reperti vintage e opere di artisti locali. La tavolozza di colori è declinata in tinte sabbiose e texture naturali – tra cui legno, metallo, vetro, pietra e fibre naturali intrecciate – che riflettono le dune e le scogliere circostanti.

Disposta su due piani, la guesthouse può ospitare fino a un massimo di otto persone, componendosi di tre camere matrimoniali, due bagni, un ripostiglio e una zona giorno. Qui, un camino costruito su misura in pietra bocciardata suddivide lo spazio, mentre la cucina modulare Vipp V3 campeggia al centro della scena, fondendo funzionalità ed estetica minimalista: un capolavoro di design contemporaneo completato da armadi in rovere su misura e rivestito in alluminio anodizzato naturale con profili estrusi verticalmente che si curvano lungo gli angoli, conferendo un senso di leggerezza alla lucentezza metallica.

Nella guesthouse ogni dettaglio è curato con cura, dalla ricca tappezzeria delle sedute da pranzo alla lana arricciata che riveste i cuscini del divano fino alle tende in cotone intrecciato nei bagni.