Non è un’estate vistosa e chiassosa, quella restituita dallo sguardo sofisticato, dai rimandi colti e analogici, di Andrea Ferrari. Ma è di certo un’estate che sboccia e che sbuca, con la forza vitale caparbia ed esuberante della natura, tra le pietre e la terra ruvida di Stromboli, l’isola più settentrionale dell’arcipelago delle Eolie, in Sicilia. Su un set – metafisico – che non ha niente degli shooting convenzionali che tendono a banalizzare (o addomesticare) il locale, va in scena la collezione tessile outdoor di Dedar, in tutta la sua essenza, preziosa e luminosa quanto semplice. Lunare.
Sperduta al largo del Mar Tirreno, Stromboli, permeata dalla potenza imprevedibile e misteriosa del suo vulcano, sembra avvolta dalla leggenda. Su quest’isola selvatica, scolpita e temprata dai venti del mare, la traccia dell’uomo sembra scomparire, silenziosa e rispettosa, come in segno di riverenza. In origine lava informe e incandescente, la terra brulla e scura è accesa da macchie vive di colore: capperi in fiore, essenze di zagara e limoni, piante di artemisia, agavi e cactus.
Di un bianco accecante e assoluto, le case sono piccoli templi cubici che illuminano un paesaggio fatto di ammassi pietrosi neri irregolari. Al loro interno, custodiscono la storia dell’isola, dei suoi abitanti e dei loro oggetti. Scrigni minuti che rifuggono ogni sfarzo, ma accolgono la meraviglia del colore e della materia, proprio come i tessuti Dedar che sanno donare un’eleganza sobria e ricercata, senza eccedere mai.
Su quest’isola appartata, dove uomo e natura vivono in un’armonia essenziale fuori dal tempo, il tessuto riscopre le sue origini arcaiche. Di volta in volta vela, riparo, tenda, seduta o coperta, svela tutti gli usi con cui ha accompagnato la storia dell’uomo. Segni e simboli fatti di intrecci e di filati, di bianco o di colore, raccontano l’antica relazione tra arte tessile e presenza umana, muovendosi con leggiadria su spiagge scure, in acque cristalline e dentro candide dimore. Quella narrata da Dedar e Andrea Ferrari è una storia tanto ancestrale quanto contemporanea. Una storia di tessuti e di immagini. Una storia esemplare di comunicazione raffinata e silente.