Uscire allo scoperto

Da Marcel Wanders a Jean-Marie Massaud, una squadra di grandi firme segna il debutto outdoor di Poliform

di Paolo Casicci

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Uscire allo scoperto, dice il saggio, è operazione complicata e rischiosa: significa azzardare, mettere in conto di fallire. Ma quando hai alle spalle una storia lunga cinquantaquattro anni, durante i quali hai contribuito a definire gli standard più elevati del paesaggio domestico all’italiana, allora il passo che divide il rischio dal successo diventa brevissimo e calcolato. Poliform tiene a battesimo la sua prima collezione outdoor e lo fa con lo stesso spirito e con la stessa ricetta che dal 1974 rendono il marchio di Inverigo ambasciatore indiscusso del fattobene

Alla base di tutto ci sono la dedizione artigiana e la tigna brianzola, gli ingredienti che negli Anni 40 del Novecento spingono gli Spinelli e gli Anzani, stanchi di lavorare a bottega, a mettersi in proprio. E a uscire allo scoperto per la prima volta. Due famiglie, quattro cugini e una fabbrica. Poco più di mezzo secolo dopo, la perizia manifatturiera inscritta nel dna del Comasco si trasferisce dagli arredi per interni a quelli outdoor, scolpendo nel design più raffinato le nuove esigenze di una casa che anno dopo anno conquista quote crescenti di spazio a contatto diretto con la natura.

Il segno che meglio di tutti restituisce questa continuità tra arredi indoor e outdoor è senz’altro quello che dà forma a Mad Out, grande classico di Marcel Wanders che reinterpreta se stesso e le linee morbide e sinuose del suo best seller adattandole alle esigenze di un prodotto per esterno. Qui la corda intrecciata a mano diventa lo schienale di divani e poltroncine, ma soprattutto l’emblema di quella capacità manifatturiera – naturalmente sofisticata – che ha decretato il successo dell’azienda nel tempo.

Il resto della collezione lo fa una squadra internazionale di designer di primo piano. C’è Jean-Marie Massaud, che si lascia ispirare dal mondo della nautica con i volumi solidi e generosi della famiglia di divani, poltrone e coffee table Ketch, pensati per evocare le vele tese tra gli alberi di una barca. C’è Emmanuel Gallina, che osserva direttamente la natura e le sue linee organiche, come la sinuosità dei rami o la delicatezza di una foglia che cade, e le ricrea nel legno plasmato con la stessa leggerezza. 

La continuità con la natura, negli arredi outdoor di Poliform, non è soltanto un fatto di forme evocative, ma qualcosa di tangibile che si traduce nella ricerca dei materiali scelti, dal legno di iroko al Cementoskin colato a stampo, un materiale tecnologico brevettato ad altissima resistenza che regala alle creazioni una pelle inedita. 

Anche Massaud, come Wanders, rilegge in chiave outdoor un suo classico, la poltrona Le Club, che per l’occasione mantiene invariate le linee curve e morbide, ma si veste di uno speciale tessuto in maglia realizzato con una tecnica complessa e ricercata. La stessa che permette a Soo Chan di firmare Soori Day Lounge: molto più che un daybed, un’isola di comfort che, come nel caso di Wanders, ricorre a un intreccio sfidante emblematico dell’eccellenza incarnata dall’azienda. Mai uscita allo scoperto fu più azzeccata.