Vivere nel castello

Il restauro filologico condotto da studio Rehab trasforma un antico maniero catalano in uno spazio tutto da vivere. Immerso tra le colline fuori Barcellona

di Francesca Tagliabue

foto di Ariadna Puigdomènech

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Nella zona di Maresme, poco fuori Barcellona, un castello del XVI secolo immerso tra colline e vigne è stato trasformato in casa di famiglia dal team di Rehab. Dall’esterno, il profilo della magione con due torri ai lati della facciata principale racconta il suo passato nobile. Dentro, il lavoro di restauro conservativo ha ridato vita a sale voltate e cantine.

“Abbiamo parzialmente riabilitato tutto ciò che costituisce la pelle interna del castello, poiché una delle richieste dei proprietari era di mantenerne il più possibile l’essenza”, spiegano da Rehab. Sono stati ripristinati alcuni soffitti in legno di quercia e pareti per risolvere sia l’umidità che il degrado del rivestimento in pietra, oltre che per favorire un’adeguata distribuzione degli spazi. Solo i pavimenti sono completamente nuovi, ma realizzati con coerenza ‘in stile’ utilizzando una pietra naturale proveniente dall’India”.

Originale è anche il portone di ingresso risalente al 1577, con arco a tutto sesto composto da 17 cunei in pietra, caratteristici delle costruzioni delle grandi case della Catalogna. L’arredamento è un audace mix che comprende pezzi d’antiquariato restaurati, già appartenuti ai proprietari, insieme ad alcuni pezzi disegnati esclusivamente per questo progetto dal team Rehab. La gamma di nuance di divani, sedie, tavoli e tessuti riflette i diversi colori dei vigneti e del vino prodotto nella tenuta. Completano gli ambienti opere pittoriche e sculture di artisti contemporanei, acquistate in una galleria locale.

Di gusto completamente diverso la cucina, di tipo professionale, in acciaio e con grande isola di lavoro centrale. La committenza infatti desiderava un ambiente che fosse adatto anche a organizzare eventi con catering.

La zona più emozionante dell’abitazione è certamente la cantina, dove si conservano antichi macchinari per pigiare l’uva e dove sono allineate alcune botti della moderna cantina. Qui, davanti a una parete con struttura metallica in cui sono esposte le bottiglie, è stata attrezzata la grande sala da pranzo.

Nel progetto del castello, soprattutto nelle sale ipogee che non hanno aperture verso l’esterno, la luce ha un ruolo fondamentale. Per il lightning sono stati preimpostati tre scenari differenti illuminazione generale, illuminazione indiretta e creazione di scene teatrali. È stata utilizzata la luce diretta, attraverso faretti direzionabili, la luce indiretta attraverso l’illuminazione a led e le lampade decorative negli angoli più significativi.