2097 Matte White

Flos completa la famiglia 2097 di Gino Sarfatti con un modello più grande e una nuova finitura totalmente bianca opaca, dal corpo ai cavi fino ai corpi illuminanti

di Agnese Lonergan

foto di Adrianna Glaviano

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Storicamente, il lampadario in vetro di Murano è una creazione composta da una struttura in metallo resa invisibile dal vetro che sostiene sia le candele sia gli elementi decorativi. 65 anni fa, nel 1958, Gino Sarfatti disegna 2097 e ha un’intuizione geniale: trasformare i cavi e le lampadine da strumenti puramente funzionali a protagonisti del progetto, una scelta disruptive che gli permette di eliminare i tradizionali rifrattori e pendenti e, per farlo, Sarfatti procede per gradi.

Per prima cosa, aumenta il numero di lampadine, che porta a vista. Poi, dopo avere reso visibile la struttura dello chandelier, la riprogetta per conferirle una forma sferica e un elegante movimento verticale. Il corpo centrale risulta così composto da un semplice tubo appeso al soffitto che monta le bacchette a sostegno delle lampadine, raggiunte a loro volta da un filo proveniente dal corpo centrale. Le bacchette hanno lunghezze diverse che si riducono via via, risalendo lungo il tubo, creando la forma di una sfera. Una volta definita la struttura a vista dello chandelier, Sarfatti ne sottolinea ulteriormente la sfericità ruotando i diversi livelli delle bacchette in una direzione diversa rispetto al livello immediatamente sottostante.

In questo modo, interrompe la rigidità della simmetria e ne enfatizza la circolarità. Creazione di grande impatto scenografico, 2097 è proposto oggi da Flos in una versione ancora più grande e suggestiva, composta da 75 lampadine e ispirata a un disegno originale dello stesso Sarfatti. E aggiunge anche una nuova versione matte white – che si affianca alle tradizionali finiture cromo, ottone e nero opaco – interamente rivestita di bianco, dalla struttura ai cavi fino alle più piccole componenti, che trasforma l’intera creazione in un oggetto dalla forte presenza scenica.